Su JFactor abbiamo parlato nello specifico dei blog comment links e della pratica del guest posting. Ora vediamo come comportarci con i link a pagamento.
Ho creato 4 video gratuiti in cui ti spiego il mio esatto metodo per migliorare il posizionamento SEO su Google dei siti web, per permetterti di ottenere i miei stessi risultati.
Scaricali gratuitamente cliccando sul pulsante sotto il video, e inizia questo percorso con me. Altrimenti, continua la lettura dell’articolo più in basso.
4 VIDEO+PDF: Scopri il Mio Metodo di Posizionamento su Google Semplice, Passo Passo e Pratico, per TUTTI i Siti Web
Indice
Paid Links: Sì o No?
Per Google acquistare i link è contro le regole: al nostro bel motore di ricerca non piace che chi ha tanti soldi da spendere possa liberamente acquistare link da siti importanti, ottenendo visibilità sul motore di ricerca.
Per questo motivo quando lo spam team di Google si accorge che un sito acquista oppure vende link penalizza il sito agendo alternativamente in 2 modi:
- fa perdere ranking al sito web che vende e/o acquista i link, oppure
- deindicizza il sito in questione, facendolo scomparire del tutto dai proprio risultati.
Mi presento: sono Filippo Jatta, sono consulente SEO dal 2007.
Mi sono laureato e specializzato nel 2007 in Economia, Organizzazione e Sistemi Informativi presso l’Università Bocconi di Milano.
Per contattarmi usa il form in fondo alla pagina o scrivimi su whatsApp al numero 348 09 06 338.
Ma perchè Google si affanna a cercare link a pagamento? Semplice: i Paid Link... Funzionano!
Spesso blogger proprietari di siti con alto PR vendono link. E questi link, provenienti da siti autorevoli, che siano a pagamento o meno, funzionano. Portano il nostro sito più in alto nelle ricerche (a patto che il sito web da cui proviene il link sia di qualità, ovvio!).
Ecco come mai Matt Cutts e il suo Spam Team vanno a caccia di venditori e acquirenti di link. E' un po' la stessa cosa che succede con il guest posting.
A questo punto ti lascio al video in cui il nostro simpatico amico ci spiega come Google intuisce quando un link non è "naturale", ma è stato acquistato.
Come sempre il video è seguito dalla mia traduzione e dai miei consigli.
- Il link è offerto in cambio di un bene, o di un omaggio. In questi casi bisogna valutare quale valore economico ha l'omaggio in questione. Se un sito che viene linkato regala una penna da 1$ al webmaster del sito linkante, questo non può essere considerato un pagamento, in quanto il ben in questione non ha un valore economico significativo. Se però il sito linkato deve offrire una gift card di valore, o un buono, al sito linkante... Beh questo regalo ha un valore economico, e può quindi essere considerato come un pagamento.
- Regalo o prestito? Se io presto a qualcuno un laptop in cambio di una recensione (con link annesso) su un sito di informatica, questo non può essere considerato un pagamento. In fondo il laptop, dopo un po', tornerà da me. Ma se io regalo un laptop in cambio di una recensione (con link al mio sito), questo è da intendersi come un pagamento, e Google penalizzerà i siti in questione.
- L'intento: l'importante non è cosa si fa, ma il modo (e l'intento) con cui la si fa. Quando Google regala prototipi di un suo nuovo cellulare Nexus, non lo fa per ricevere in cambio link, ma per far sì che dei beta tester o sviluppatori possano migliorarlo tramite i loro consigli. Quando un sito offre un trial gratuito di un programma non lo fa per ricevere in cambio link, ma per aumentare la popolarità del proprio software e dar modo a potenziali acquirenti di provarlo. Ma se queste stesse azioni vengono fatte allo scopo di ottenere link, Google interverrà.
- L'effetto sorpresa: se sei un blogger che scrive recensioni di film, e qualcuno si propone di mostrarti un film gratis, questo è plausibile, non è sorprendente, ed è tutto ok agli occhi di Google. Ma se a un blogger viene offerto in regalo un laptop in cambio di una recensione sul proprio sito, questo è sorprendente e inusuale, la situazione è diversa: si tratta di paid link.
Bene, fine della (libera) traduzione.
Le Conclusioni e Suggerimenti di Filippo sui Link a Pagamento per la SEO
Il video è piuttosto noioso, alla fine tutti i casi spiegati si riducono a questo:
quando un sito offre un link (che sia incluso in una recensione, o in un normale post, o nel widget) in cambio di soldi o di un bene/servizio, il link è da considerarsi a pagamento, ed è obiettivo di Google penalizzare sul proprio motore di ricerca sia il sito linkante che quello ricevente.
Tutto qui.
Ma allora... Dovrei Usare Link a Pagamento? E se Sì, in che Modo?
Se hai proprio necessità di acquistare link è importante non farlo da siti che in maniera esplicita li vendono in cambio di qualcosa (in genere soldi). Più la vendita è "privata", meno possibilità ci sono che Google la scopra.
Cosa Dicono di Me?
Ecco qualcuno dei miei progetti e i risultati ottenuti.
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Ciao Filippo,
ma esiste un metodo che permetta di avere tanti link in entrata gratuitamente? A parte i soliti di blog, siti amici ecc non esiste qualche metodo alternativo? Dai svelaci qualche tuo trucchetto 🙂
Bell’articolo, sempre preciso e professionale
Ciao Stefano. Dipende dal settore. Per un sito che parla di veganesimo è abbastanza semplice, dato che i vegani (lo dico per esperienza personale) sono piuttosto disposti a collaborare e sostenersi a vicenda.
Se invece hai un sito che parla di trading e finanza, è più difficile.
In linea di massima, però, se crei delle conoscenze e collaborazioni è possibile ottenere link gratuitamente.
A tal fine bisogna frequentare forum, gruppi facebook ecc.
Per esempio il mio blog viene linkato da molti blog del settore, in maniera spontanea.
Questo perchè, pian piano, sono diventato piuttosto conosciuto online, nell’ambiente.
Lo stesso si può fare in quasi tutti i campi.
In questo modo ottieni link di qualità gratuitamente 🙂