Spesso mi vien chiesto una guida in italiano a Yoast SEO, noto polivalente plugin WordPress. Molti vogliono sapere come funziona e come usare questo tool, quindi eccomi a spiegare tutto.

Molte volte chi si affaccia alla materia inizia a usarlo in maniera errata. Con questo articolo voglio quindi far chiarezza sul modo corretto di utilizzarlo, e soprattutto su come non va utilizzato.

Chiariamo un concetto fondamentale.

Per quanto riguarda le indicazioni, il plugin in questione è (sto scrivendo a febbraio 2017) uno strumento stupido, che non può, in quanto stupido, dare indicazioni e consigli per on page di un contenuto per un algoritmo (che ha certamente dei limiti, ma è estremamente più intelligente).

Quindi  un suo uso errato può portare a un peggioramento dei contenuti e, in alcuni casi, anche a una penalizzazione per sovraottimizzazione (il famoso algoritmo Panda).

Bene, veniamo a noi.

Yoast SEO: Guida e Tutorial al Plugin per WordPress

Come funziona e come usare questo tool?

Questo è utile per creare sitemap, inserire comandi di tipo no index e no follow, per abilitare i breadcrumbs, integrare i social e tante altre belle cose.

Il problema è che spesso viene usato per gli articoli, ed è consigliato come fosse una panacea per il posizionamento su Google e la SEO. E questo non va (per niente) bene.

Come Usare Yoast SEO per i Contenuti?

Vediamo insieme in questa guida alcuni elementari limiti, e poi approfondiamoli uno ad uno, con esempi pratici.

Il plugin Yoast SEO:

  • non riconosce i plurali
  • non riconosce le stopwords
  • non comprende i sinonimi
  • non è in grado di comprendere minimamente il contesto di un articolo
  • porta a scrivere contenuti pessimi
  • chiede 300 parole

Sono solo alcuni dei limiti, ma ci fermiamo qui. Vediamoli uno per uno in questo video.

Più in basso, invece, trovi la guida scritta.

Non Riconosce i Plurali

Cercare “stampante 3d” oppure “stampanti 3d” può avere due intenzioni di ricerca differenti. Per esempio se cerchiamo “stampanti 3d” magari vorremo una lista, cercando al singolare invece cerchiamo probabilmente un singolo prodotto. Ma, come possiamo immaginare, l’intento di ricerca è comunque molto simile.

Ricordando che le ricerche sono sempre in movimento e quello che mostro è valido alla data di oggi, analizziamo i risultati di ricerca.

Visto? Ci sono moltissimi risultati in comune.

I prim 3 sono identici. Per il resto i risultati sono praticamente gli stessi, anche se spesso cambia l’ordine.

Questo non avviene sempre, per tutte le ricerche, ma è una dimostrazione chiara che Google comprende che “stampante” e “stampanti” sono due termini che si riferiscono alla stessa cosa, seppur con la differenza nel numero.

Per questo motivo mostra spesso risultati simili nelle ricerche online.

Mi presento: sono Filippo Jatta, sono consulente dal 2007.

Mi sono laureato e specializzato nel 2007 in Economia, Organizzazione e Sistemi Informativi presso l’Università Bocconi di Milano.

Scegliamo come keyword obiettivo, che il tool chiama focus keyword, “crostata di fragole”.

Cerco “crostate di fragole”. Il primo risultato è di Giallo Zafferano. Per fare una prova ho copiato momentaneamente (e senza pubblicarlo sul mio blog) il contenuto di questa pagina che già ha visibilità per “crostate di fragole”, inserendo anche titletag e meta description, in modo tale che il contenuto fosse lo stesso dell’originale.

Vediamo che mi dice il tool per questa focus keyword…

Ci viene detto che per la chiave “crostate di fragole”, per la quale quel contenuto ha già un ottimo ranking, la chiave non compare nel testo, non compare nella meta description, mi parla di keyword density quando la keyword density non è un fattore importante.

In pratica mi dice che il contenuto non è ottimizzato e ha poche possibilità di avere visibilità. Peccato che il contenuto in questione sia già primo.

Questo perchè non comprende minimamente che il plurale di un termine è comunque molto molto correlato con il suo singolare.

Non Riconosce le Stopwords

Con il termine stopwords intendo le preposizioni, gli articoli, le congiunzioni e tutte quelle altre particelle linguistiche molto diffuse nella lingua italiana.

Diciamo che vogliamo migliorare il traffico per “pasta amatriciana”. Se inseriamo nel titolo “pasta all’amatriciana”, ci dirà che… Nel titolo la chiave non c’è! E così via per descrizioni, testo, eccetera.

Quindi secondo lui, un articolo ottimizzato e ben fatto per “pasta amatriciana” avrà il “semaforo rosso” se inseriremo la stopword “all'”. Ovviamente tra poco trovi la dimostrazione grafica 🙂

Non Riconosce i Sinonimi e i Termini Correlati

Ora ti mostro come funziona e come usarlo. Come hai visto, esso non riconosce i plurali e le stopwords, figuriamoci se riconosce i termini correlati e i sinonimi della focus keyword.

I termini “pasta”, “bucatini” e “spaghetti” sono termini correlati, che riguardano il mondo dell’alimentazione. Non sono sinonimi, ma Big G capisce che se parliamo di spaghetti ci riferiamo a un primo piatto.

Se seguiamo i suoi consigli e i suoi stupidi semafori non dovremmo aver speranze per “pasta amatriciana” se, invece che “pasta”, scriviamo “spaghetti” o “bucatini”.

Eppure… Vediamo un po’ i risultati che ci dà se cerchiamo “pasta amatriciana”.

Come possiamo vedere, in nessun titolo e in nessuna descrizione dei risultati in prima pagina troviamo la focus keyword “pasta amatriciana”.

Anzitutto amatriciana è sempre preceduta dalla stopword “all'” o “alla”, dimostrando che capisce, nonostante tale termine, di cosa stiamo parlando.

In secondo luogo addirittura il termine “pasta” non è presente, sostituito da “spaghetti”, “spaghetti e sugo”, “bucatini” e “ricetta originale”. Questo dimostra che comprende i termini correlati, al contrario del plugin.

Ma andiamo più a fondo.

Apriamo i primi 3 risultati e controlliamo se almeno all’interno della pagina compare il termine “pasta amatriciana”.

Perchè mi si potrebbe dire “ok Filippo, nel titolo quella keyword non c’è, però nel corpo della pagina sì”.

E allora controlliamo. Ho aperto i primi 3 risultati e cercato “pasta amatriciana”. Ecco il risultato:

 

In nessuno dei primi 3 risultati compare l’estatta keyword “pasta amatriciana”.

Ma la cosa più interessante è questa: vediamo quante volte compare il termine “pasta all’amatriciana”, comprensiva quindi della stopword “all'”.

 

In Giallo Zafferano, primo risultato, zero volte. Nel Cucchiaio d’Argento, una volta sola, tra l’altro nelle ricerche correlate. Infine nel terzo risultato solo una volta nel testo.

In pratica ci sono risultati che usano stopwords nel mezzo della chiave, e che anzi…Spesso la chiave non la usano proprio, preferendo sinonimi e termini correlati.

Ora facciamo di nuovo il gioco di prima: copio un istante i contenuti della pagina di Giallo Zafferano sul mio blog, senza pubblicarli, solo per vedere che opinione ha di quel contenuto.

Vediamo che consigli otteniamo…

Dunque: abbiamo tanti semafori rossi: la chiave non compare nel titolo, non compare nella descrizione, la keyword density è dello 0% (caspita, una tragedia!), le immagini non contengono la chiave, ecc.

Insomma, un vero disastro, parrebbe…

E infatti, come vedi in questa guida… è in prima pagina. Anzi, in prima posizione…

Non Comprende il Contesto

Ok, dato che abbiamo dato addosso al tool, facciamo una cosa: scriviamo un bell’articolo con tutti i semafori verdi.

Eccolo qui:

Il problema è che ho ottimizzato per la parola chiave “pasta amatriciana” un lungo articolo riguardante i migliori pneumatici per automobili.

Ma ci dice che abbiam fatto davvero un gran lavoro! Non nota che all’interno dell’articolo si parla di tutt’altro, e che termini correlati come “sugo”, “guanciale”, “pecorino” siano sostituiti da “sicurezza”, “automobili”, “asfalto” eccetera.

Non capisce cioè il contesto della pagina. Cosa che invece Google fa.

Porta a Scrivere Contenuti Illeggibili

Mi soffermo un attimo su altre due questioni.

La prima è diretta conseguenza delle altre: il plugin vorrebbe portarci a ripetere spesso la stessa esatta chiave, rendendo di fatto il testo poco leggibile e piacevole da leggere.

Immagina un articolo che ripete spesso “pasta amatriciana”. In italiano è sgrammaticato. Preposizione, articoli, congiunzioni sono tutti elementi che servono per rendere il testo comprensibile e facile da leggere.

Ripetendo le keyword senza questi elementi non faremmo altro che dare al lettore l’impressione di non saper scrivere.

Il secondo punto poi… E’ assurdo…

Ci indica una keyword density minima per l’articolo. In pratica ci suggerisce di stare attenty alla keyword density, che non è un fattore.

Ripeto:

la keyword density

non

è

un

fattore

rilevante.

Il fatto che ci venga suggerita è la prova definitiva (se ci fosse stato bisogno di altre prove) che non bisogna usarlo per i proprio contenuti.

E, oltre a dirti di inserire la focus keyword un certo numero di volte, ti assegna anche un readability score, cioè un punteggio di lettura.

Davvero un controsenso…

Chiede 300 parole

Ebbene sì: indica chiaramente nei suoi semaforini che ogni contenuto deve avere almeno 300 parole come testo, altrimenti non va bene.

Non c’è molto da dire su questo punto. Semplicemente non ha senso.

Chi ha deciso la regola delle 300? Tale regola non esiste!

Faccio un esempio. Prendiamo una keyword competitiva come “dentista roma”.

In prima pagina per una chiave così difficile sono presenti due risultati che praticamente non hanno contenuti testuali all’interno della pagina (ce li hanno nelle pagine interne, ma questo non riesce a vederlo).

Non penso serva aggiungere altro.

Come abbiamo visto insieme è estremamente limitato, e utilizzarlo per i propri contenuti è inutile e deleterio, oltre che, a essere generosi, anacronistico.

Ok, ora vediamo per cosa possiamo usarlo.

Come Installare e Configurare Yoast SEO

Iniziamo con l’installarlo, sottolineando che è uno strumento gratuito. A proposito, qui trovi la lista dei migliori plugin per WordPress.

C’è anche la versione a pagamento, ma francamente non val la pena di acquistarla: le funzioni importanti sono presenti nella versione gratuita, davvero molto completa ed interessante per l’indicizzazione.

Prima di installarlo assicurati che non siano già presenti altri strumenti simili: potresti avere già installato, infatti, altre applicazioni come All in one, che è un tool simile, e che può creare conflitti.

Se non hai installato altri tool, puoi procedere con l’installazione e attivazione e per farlo dovrai seguire dei semplicissimi passaggi, e cioè:

  1. nel pannello del backend, va nella sezione plugin, e poi su aggiungi nuovo. Da qui esegui una ricerca, scrivendo “yoast”;
  2. fa click sul tasto per installarlo;
  3. una volta installato, fa click sul pulsante per attivarlo.

Ecco, adesso può essere utilizzato, ma per un suo perfetto utilizzo esso va anche configurato.

Ecco come procedere per la configurazione, con pochi e semplici passaggi.

Come Funziona la Dashboard

Una delle sezioni più importanti è quella che riguarda la dashboard, con le funzionalità principali: questa sezione ti consente infatti di scegliere tra le varie opzioni disponibili.

Nella dashboard potrai, ad esempio, individuare opzioni che riguardano l’analisi, la leggibilità, la gestione della sitemap XML da inviare e le opzioni che riguardano la sicurezza.

Guida ai Migliori Strumenti Offerti dal Plugin

Tra le sezioni più interessanti per entrare nel vivo, ecco quelle principali.

Generale

Nella sezione generale della dashboard troverai le impostazioni generali di elementi come il title tag e la meta description.

Si tratta di elementi importanti perché, come probabilmente già saprai, servono a dare delle indicazioni precise circa il contenuto che tratti all’interno di quella data pagina.

Questa impostazione ti permette di scegliere anche il separatore per la gestione delle divisioni di titolo dell’articolo e del nome del sito.

Mi raccomando a modificare manualmente il titolo e la descrizione delle varie pagine, facendo quindi riferimento alle necessità di ranking.

Content Types

Nella sezione content types hai accesso a opzioni che riguardano gli articoli e la visibilità nei risultati di ricerca

Metadati

Nella sezione metadati della dashboard puoi decidere se far indicizzare determinati contenuti.

Usa le opzioni con cura, dato che un utilizzo scorretto, ad esempio, del tag noindex può incidere pesantemente in negativo sulla visibilità e sul ranking.

Sitemap XML e Search Console

E’ molto semplice creare una sitemap XML.

La creazione richiede pochi istanti e la sitemap generata va collegata alla Search Console, per essere facilmente individuata a letta.

E’ una sitemap equivalente a quelle che si creano con All in One e Sitemap XML.

Si tratta di sitemap XML che si aggiornano automaticamente.

Media

Nella sezione media ti consiglio di attivare l’opzione per far sì che l’URL di un file media (ad esempio un’immagine) reindirizzi al file stesso.

Tassonomie

Nella sezione tassonomie vi sono molte opzioni che fanno riferimento ad alcuni punti importanti del sito che riguardano in particolare le categorie ed i tag.

Archivi

Nella sezione archivi puoi personalizzare le tue scelte riguardanti gli archivi autore e le pagine speciali che possono riguardare, ad esempio, un errore 404.

Breadcrumbs

Vi è poi un’altra sezione interessante, che è quella relativa alle breadcrumbs, ovvero le briciole di pane.

Si tratta di elementi importanti che aiutano a navigare all’interno e a raggiungere pagine d’interesse. In questa sezione potrai scegliere se mantenerle abilitate oppure no.

Feed RSS

Nella sezione feed RSS potrai attivare, appunto, i feed RSS.

Search Console

In questa sezione puoi inserire il codice di verifica della Search Console.

Ottimizzazione per i Social Media

Nella sezione per i social media puoi scegliere quali profili social (Twitter, Pinterest, Facebook ecc) da collegare.

Importa & Esporta

Qui hai la possibilità di importare oppure esportare i dati di altri tool, e questo ti potrebbe anche servire per effettuare un backup delle tue opzioni.

Settaggi Base e Avanzati

Nella sezione Ottimizzazione per pagine o post individuali, puoi effettuare tutti gli aggiornamenti e le modifiche di elementi come il meta title e la meta description.

Vi sono sia settaggi base che settaggi avanzati da impostare. Ovviamente è bene saper quel che si fa, perchè toccando determinati elementi (come leggerai tra poco) potresti causare danni.

Meta Title e Titolo

Il meta title è un fattore importante. Ti consiglio di sfruttarlo per inserire le parole chiave obiettivo dei tuoi contenuti.

Puoi facilmente editarlo. E’ fondamentale impostare il title tag della home page.

Meta Description

Le meta description non sono un fattore, tuttavia sono importanti per aumentare il CTR del tuo risultato nella SERP.

Utilizzala per attirare il potenziale visitatore. anche questo elemento si imposta facilmente.

Meta Keywords

Le meta skeywords non sono un elemento preso in considerazione. Vengono utilizzate da altri motori di ricerca, ad esempio Bing. Se ti interessa solo Google, quindi, ignorale pure.

Nooindex, Nofollow

Il tool permette di impostare i noindex e nofollow delle categorie, pagine e così via.

Essendo queste impostazioni avanzate, consiglio di utilizzarle solo se davvero si sa quel che si sta facendo.

Il motivo è che i comandi noindex causano la deindicizzazione per gli elementi scelti.

Insomma, sono comandi importanti, ma nel dubbio meglio non toccarli…

Permalink, URL e Slug

I termini permalink e slug si riferiscono alle URL, cioè agli indirizzi delle pagine.

Si possono indicare le strutture preferite da dare ai permalink, cioè alle URL.

Hreflang

Nel momento in cui scrivo, non supporta ancora un sistema di impostazione degli hreflang, che sono elementi indispensabili per i multilingua.

Link Interni e Cornerstone Content

I collegamenti interni sono fondamentali. Il tool si propone di aiutarti a decidere come strutturare i collegamenti interni tranne i cornerstone content.

In pratica puoi indicare quali sono i contenuti più importanti strategicamente, e lui ti suggerisce se linkarli di più o meno, per passarvi più link juice.

Consiglio però di scegliere autonomamente la struttura, senza affidarsi a quete indicazioni.

Categorie e Tag

Categorie e tag si impostano senza utilizzare il plugin.

Ti ricordo che questi elementi vanno studiati a tavolino e non improvvisati, e sono fondamentali nella struttura.

Robots.txt

Consiglio di modificare il Robots txt direttamente da ftp, accedendo direttamente al file, senza usare tool aggiuntivi.

Il Robots txt dovrebbe essere più pulito e vuoto possibile, al netto di particolari necessità.

Ovviamente tutte le impostazioni vanno valutate caso per caso, e ogni sito ha le sue necessità.

Download per WordPress: Versione Free, Gratis e Premium

Puoi scaricarlo gratis da qui. Come già detto, non consiglio di pagare per usare la versione premium, in quanto non ne ritengo utili le opzioni aggiuntive.

Allo stesso tempo, ti sconsiglio di cercare crack su internet per usare la versione premium gratis, in quanto i file che carichi potrebbero essere infetti.

Forum e Supporto Online

Non c’è un vero e proprio forum ufficiale, tuttavia puoi visitare questa pagina per avere supporto e assistenza.

Filippo Jatta

About Filippo Jatta

Filippo Jatta è consulente SEO dal 2008. Dottore magistrale in Organizzazione e Sistemi Informativi presso l'Università Luigi Bocconi di Milano.

12 Comments

  • Daniele ha detto:

    Buonasera Filippo, intanto ti faccio i miei complimenti: ho letto decine e decine di articoli sulla SEO e nessuno ha così chiaro come te l’ottimizzazione di un articolo. Effettivamente l’80% delle volte che ho piazzato articoli in prima pagina, Yoast mi dicevano che c’era molto lavoro da fare gli ho dato retta e ho perso pure posizioni. Mi piacerebbe porti una domanda nella mia ignoranza… Ho migrato un sito che è stato Per un anno su hosting Siteground pacchetto base su hosting Aruba pacchetto easy Linux… È possibile che il 90% degli articoli abbia perso due tre posizioni sulla Serp di Google solo per questo? Per carità il tempo di risposta del server adesso è più lungo e il database sembra sofferente ma è possibile due hosting con IP condiviso siano così differenti agli occhi di Google?

    • Filippo ha detto:

      Ciao Daniele, grazie dei complimenti 🙂
      I tempi di risposta del server sono un fattore di posizionamento, perchè incidono sulla velocità del sito.
      Cambiare l’IP, invece, non provoca nessun problema.
      Quindi, se ora il tuo sito è più lento nel caricamento, la perdita potrebbe essere dovuta a questo 🙂

  • Pierangelo ha detto:

    questo ovviamente va verificato con il tempo e la calma, personalmente do’ più importanza alla leggibilità e al senso del discorso…

  • Pieranelo ha detto:

    …tuttavia, se non ci affida solo a Yoast ma si cura il contenuto dell’articolo, a me non pare poi terribile usarlo. Spesso, interpretando ‘cum grano salis’ le indicazioni di Yoast, si ottengono buoni posizionamenti! Basta non considerarlo un vangelo!

    • Filippo ha detto:

      Io preferisco non usarlo per l’ottimizzazione, perchè basta una preposizione all’interno della parola chiave per rendere tutte le indicazioni inutili.

      Ovviamente, se lo usi, è bene farlo ragionandoci su, come dici, e non affidandovici alla cieca.

      In realtà Yoast è un buon tool, potenzialmente.

      Basterebbe che i programmatori aggiungessero il concetto di stopwords e si risolverebbe di molto la situazione.

      Basterebbe davvero poco…

  • Agatino la mela ha detto:

    Bellissimo articolo; diciamo che la pensavo come te non fidandomi dei semafori, ma grazie al tuo articolo dormo più sereno la notte pensando di ever fatto un buon lavoro anche con i semaforini rossi.

  • Marco Simonetti ha detto:

    Cavolo mi hai aperto un mondo che da tempo (da profano) subodoravo rincorrendo semaforini verdi che mi parevano sempre più deleteri ed ora ne ho la prova, ti ringrazio!

  • Daniela ha detto:

    Oddio allora cosa devo fare?’? Disinstallare yoast???? Grazie

    • Filippo ha detto:

      Non necessariamente: puoi usarlo per creare la sitemap, per gestire le funzioni noindex e altri utili aspetti.

      L’importante è che non segui le sue indicazioni e i semaforini per ottimizzare i contenuti del tuo sito.