La PBN è una tecnica volta alla creazione di backlink tramite web apparentemente separati e indipendenti, che in realtà sono sotto il controllo di un solo individuo.

In questo articolo ti spiego in cosa consiste la PBN: una tecnica e strategia di building molto potente, ma anche pericolosa.
Ti mostrerò i vantaggi, gli svantaggi e come sfruttarla.
Buona lettura 🙂

Cos’è una Private Blog Network (PBN)

Un PBN, che sta per Private Blog Network, è una rete di blog costruita con la finalità di manipolare il ranking.

Il SEO ha pieno controllo sui contenuti. I siti vengono usati per ottenere dei collegamenti verso obiettivo che si vuole posizionare.

Si tratta di una tecnica avanzata, potente e pericolosa.

Perché limitarsi a contattare altri di una certa rilevanza, quando invece questo metodo garantisce piena supervisione e gestione diretta?

Qui entra in gioco la strategia building PBN, ovvero l’inclusione pianificata nella rete su cui si ha il controllo, dei collegamenti che dirigono al principale che si vuole di far salire in popolarità e, di conseguenza, portare in posizione elevata.

Questo assoluto controllo permette, in caso di necessità, anche di rimuovere i collegamenti che Google, determinato a smascherare e bloccare i blog appartenenti al network, inserisce nella sua blacklist.

Infatti va sottolineato che stiamo qui parlando di una tecnica grey – black hat, rischiosa e contraria alle linee guida. E’ una tecnica potente ma che può portare a penalizzazioni.

Se non sei un esperto, non avviarne la costruzione. Questa rete di blog può essere creata su piattaforme gratuite come ad esempio WordPress, o Blogger, partendo da zero.

Ciò però porta a ottenerne con poco trust e non molto considerati da Google, almeno inizialmente.

Perchè questa rete funzioni e sia efficace, nella maggior parte dei casi vengono acquistati e riutilizzati vecchi domini scaduti (dropped domains), i quali nel corso del tempo hanno già ricevuto molti collegamenti di qualità e hanno quindi un certo valore a livello di juice.

PBN Tool e Strumenti

Per PBN ci sono servizi come Expired Domains o DomainBroker che permettono di acquistare domini scaduti.

Anche tramite Nidoma si può partecipare alle aste per acquistarli.

E’ importante però non comprare domini già penalizzati: analizza il profilo di ogni dominio che ti interessa con l’ausilio di servizi come Majestic o Explorer, assicurandoti che i collegamenti siano di qulità e che garantisca una buona juice.

Inoltre, è importante ottimizzare la rete per la ricerca, curarne la qualità in modo tale che essi, presentandosi bene, facciano buona pubblicità al principale a cui rimandano i loro collegamenti, suggerendo che sia importante e molto cliccato. In questo modo, più è linkato da altri di qualità, più la popolarità cresce e così anche il suo posto nella SERP.

Mi presento: sono Filippo Jatta, sono consulente dal 2007.

Mi sono laureato e specializzato nel 2007 in Economia, Organizzazione e Sistemi Informativi presso l’Università Bocconi di Milano.

PBN: Pro e Contro

Se ti appresti a usare la PBN, ricorda che ci sono stati diversi esempi di network penalizzati, che li ha penalizzati per puro spam

Anche in Italia c’è stato anni fa un tweet di Matt Cutts che allerta contro l’uso di siti ritenuti innaturali.

Ma c’è dell’altro! Non solo c’è Google con il suo radar ben acceso, ma ci sono anche altre ragioni ben solide per cui la creazione non è semplice.

È bene anche citare i costi che mettere su e mantenere potrebbe avere. Le cifre variano a seconda di molti fattori e tieni conto che potresti aver bisogno di molti domini, in base alle necessità di posizionamento e ai tuoi obiettivi.

Mettiamo il caso che servano almeno 10 web e che il loro costo sia in media 300 euro l’uno per i soli domini, esclusi servizi di hosting, creazione dei contenuti e la loro ottimizzazione, supponiamo altri 300 euro. La matematica ci dice che la cifra è abbastanza elevata.

Se teniamo conto anche del tempo che scegliere i domini e analizzarli ci porterà via, o anche il tempo che il network impiegherà per portare effetti e spingere l’obiettivo, possiamo fare una stima del lavoro e del denaro necessario.

C’è davvero molto lavoro dietro, visto che il ROI (Return On Investment) e il ROT (Return On Time) dipendono proprio da questi fattori.

Hai visto come sia impegnativo crearne una.

Ma allora perchè a volte ci si avventura in lavori del genere? E’ perchè i vantaggi sono abbastanza importanti.

Vediamone alcuni.

  1. Totale controllo: puoi scegliere anchor text, posizione, contenuti e qualunque altro elemento;
  2. Ottieni collegamenti da autorevoli: ti servono con una certa juice? Puoi comprarli e crearli da te;
  3. Puoi ottenerli dalle homepage acquistati: questo è un suggerimento avanzato: sfruttando bene i collegamenti interni, puoi fare in modo di ottenerne da pagine molto puntate internamente e (qualche volta) direttamente dalle homepage, il che ti porterà molta juice e Page Rank.

Come Creare una PBN

Crearne una non è semplice: si tratta di una delle tecniche più complesse.

Oltre a tutte le indicazioni, serve anche esperienza.

Ti dò alcuni consigli per creare la tua e sfruttarla. Non si tratta di una guida completa, ma seguendo queste raccomandazioni inizierai col piede giusto.

Per iniziare, bisogna dare alcuni suggerimenti su come mettere su una che non sia facilmente individuabile da Google:

  1. I dati del dominio: registrare tutti i domini con gli stessi dati potrebbe essere controproducente, perché il proprietario sarebbe facilmente rintracciabile. In nostro soccorso, ci sono molti registrar che ci offrono l’anonimato della registrazione del dominio;
  2. Variare l’IP: l’utilizzo di server diversi, o per lo meno di più hosting providers, ci permetteranno che l’IP di un sito non sia uguale o anche solo simile a quello degli altri in nostro controllo;
  3. CMS (Content Management System) con lo stesso tema: è consigliabile variare per evitare che risultino collegati tra loro;
  4. Servizi Google di website traffic: è ovvio che se usassimo servizi offerti da Big G., saremmo sgamati in un attimo. Non collegare i vari con lo stesso account di Search Console o Analytics;
  5. Contatti e “about me” pages: svelare dati personali sarebbe come cadere dritto nella bocca del leone.
  6. Diretti: se ogni sito web o blog in nostro controllo si linkasse tra loro, sarebbe facile individuare il marcio. Attento agli schemi individuabili.
Filippo Jatta

About Filippo Jatta

Filippo Jatta è consulente SEO dal 2008. Dottore magistrale in Organizzazione e Sistemi Informativi presso l'Università Luigi Bocconi di Milano.