Per SEO per immagini si intende l’ottimizzazione degli elementi visivi delle pagine web, al fine di migliorarne il ranking di immagini.

Rendere perfetto un contenuto per i motori di ricerca, infatti, non riguarda solo il testo ma anche tutti gli elementi multimediali contenuti in essa.

Spesso la cura di questo elemento viene del tutto ignorata ma in realtà è una pratica estremamente produttiva se correttamente eseguita.

Vediamo come fare, passo passo.

Ottimizzazione SEO per Immagini

Analizzando numerosi siti web, ho notato come quasi sempre ci siano problemi come, ad esempio, l’assenza dell’alt tag o una mancata compressione.

Una corretta, invece, offre un duplice vantaggio:

  1. aumenta la rilevanza della pagina stessa per le keyword obiettivo;
  2. permette di posizionarsi anche su Google Images.

Attento però: riempire le pagine di illustrazioni inutili non è un modo corretto di lavorare.

Innanzitutto devi considerare che questo lavoro non riguarda solo gli MDR, ma permette di migliorare la fruibilità per l’utente.

Questo punto è estremamente importante perché Google, e di conseguenza anche le nuove tecniche, ruotano sempre più intorno al concetto di intenti di ricerca (search intent) e alla creazione di siti friendly.

Rendere un sito web accessibile e utilizzabile comodamente dalle persone che si desidera raggiungere è un fattore determinante del successo.

In altre parole gli utenti devono poter leggere la pagina nel modo più comodo possibile e a questo proposito contribuisce in maniera piuttosto rilevante.

Ricorda che non esiste un numero minimo o massimo di illustrazioni che si possono aggiungere all’interno di una pagina. Diciamo che questo dettaglio dipende dal tipo di query e dalle ipotetiche necessità dell’utente.

Quindi studia bene la SERP di tuo interesse e controlla se Big G dà visibilità a contenuti pieni di illustrazioni , oppure no, e regolati di conseguenza.

Ogni pagina propone un determinato tipo di contenuto e non è detto che tutti gli argomenti necessitino di una grande quantità di illustrazioni per funzionare.

Un sito e-commerce ha bisogno sicuramente di più foto (almeno una per ogni prodotto venduto) rispetto a un blog di critica letteraria.

Quindi la domanda che dovrai porti è: “queste sono realmente utili al visitatore?”.

A questo proposito i passi immediatamente precedenti sono una buona keyword research e un’attenta analisi delle SERP.

Se invece ragioniamo nell’ottica del motore di ricerca in sé, basti pensare alla potenza dello strumento, che permette all’utente di ricercare informazioni sul web attraverso gli elementi visuali.

L’MDR più usato del web offre tantissime informazioni di contorno che aiutano l’utente a contestualizzare il contenuto.

Google ora sta imparando a capire il contenuto semplicemente scansionandole, ma gradisce ancora il nostro aiuto per comprenderne in maniera univoca il contenuto.

E’ per questo che gli elementi titolo, alt tag, didascalia, nome del file, sono da sfruttare bene.

Mi presento: sono Filippo Jatta, sono consulente dal 2007.

Mi sono laureato e specializzato nel 2007 in Economia, Organizzazione e Sistemi Informativi presso l’Università Bocconi di Milano.

Dove Reperirle?

Fermo restando che, come anticipavo prima, valuta anche l’originalità dei contenuti tra i parametri che portano a premiare spesso non sarà possibile utilizzarne di originali, create da noi.

Quindi la domanda che ti starai sicuramente ponendo è: “dove posso trovarne di interessanti, pertinenti ma soprattutto gratuite e utilizzabili legalmente?”.

Anche in questo caso il web è pronto a soccorrerti, proponendoti diversi che offrono la possibilità di scaricarle senza alcun costo.

Il più conosciuto è Flick.com, che vanta un altissimo numero di illustrazioni scaricabili gratis. Ma la caratteristica più importante di questo portale è che ti permette di filtrare la ricerca in base alla licenza di utilizzo.

A proposito di licenze, se sei particolarmente attratto da illustrazioni coperte da copyright, cerca almeno di citare sempre la fonte inserendo un link nofollow nel testo della didascalia. E se monetizza direttamente con gli advertising, controlla che sia consentito l’uso commerciale.

Altri portali interessanti per incrementare la tua libreria sono Visual Hunt, Unsplash, LibreStock, pngtree.

Ognuno di questi portali ha le sue precise caratteristiche, ad esempio pngtree è indicatissimo per png e vettoriali. Quindi, se vuoi addentrarti in questo mondo, ti consiglio di tenerli tutti ben a mente.

Google Image Publishing Guidelines: le Linee Guida Ufficiali

Qui cercherò di riassumere alcune regole suggerite dalle, le linee guida ufficiali.

Il primo consiglio che il search engine ti dà, che sintetizza in poche semplici parole i concetti contenuti in un’intera pagina, è quello di “creare una fantastica user experience”.

Per far sì che questo accada dovrà essere user friendly.

Ecco le principali linee guida.

Inserisci Foto Contestuali

Il contenuto deve essere sempre pertinente con il senso generale della pagina. No alle foto messe a casaccio per attirare l’attenzione dei websurfers.

Scegli sempre illustrazioni che aggiungano valore e significato alla pagina, possibilmente originali.

Inserisci nella Giusta Posizione

Cerca di posizionare l’immagine non troppo lontana dal contenuto che la descrive. Il testo che la circonda, infatti, è un fattore preso in considerazione per il ranking.

Crea Contenuti di Qualità

Testo e illustrazioni sono assolutamente complementari. Di conseguenza, curare la parte testuale è importante quanto curare quella visiva.

I contenuti devono sempre essere completi, chiari e di valore, perché presta molta attenzione alla qualità del contenuto della pagina durante il processo di ranking.

Cura l’Compatibilità Mobile

Statisticamente gli utenti preferiscono i dispositivi mobili per svolgere ricerche. Per questo è importante che  sia compatibile con tutti i tipi di dispositivo.

Avvaliti sempre dell’aiuto degli Speed Test per verificare le prestazioni quando inserisci un qualsiasi contenuto multimediale su una delle tue pagine.

Imposta URL Friendly

Il nome del file e il percorso URL sono due parametri utilizzati per comprenderle.

Una struttura chiara e logica con URL user friendly darà al motore di ricerca più possibilità di attribuirne il giusto significato.

Ricorda le Impostazioni della SafeSearch

Hai a disposizione delle impostazioni che ti permettono di stabilire se è necessario bloccare illustrazioni, video e altri tipi di contenuti espliciti in base alle esigenze.

Puoi aiutare a capirne la natura e ad applicare eventuali restrizioni se opportuno, adottando dei piccoli accorgimenti.

Quando fai questo, aiuti a migliorare l’esperienza utente evitando che ci si possa trovare di fronte a contenuti indesiderati.

Ottimizzazione SEO per Immagini: la Guida Pratica

Questi sono gli elementi da tenere in considerazione nel processo di perfezionamento.

Comprimile e Scegli il Formato Migliore

La corretta scelta del formato e la compressione è un aspetto importantissimo perché, anche se non influenza direttamente i risultati, influisce sul peso del contenuto e quindi sulla velocità di navigazione e sulla qualità generale.

Ma come scegliere il formato più adatto?

Sicuramente, se hai necessità di animarle dovrai optare per un file GIF.

Considera però che questo formato è naturalmente più pesante rispetto agli altri, quindi il mio consiglio e di non abusarne.

Se l’animazione non è poi così necessaria e hai necessità di caricare foto o screenshot, allora potrai puntare su un JPEG.

Questo formato offre infatti un buon equilibrio tra compressione delle lossy e lossless.

Il formato PNG, che non applica compressione e quindi ti permette di ingrandirle senza comprometterne la qualità, è invece più indicato per grafici e illustrazioni artificiali.

Attento però alla velocità di caricamento perché questo tipo di formato è più pesante.

Ti dò un suggerimento però: salvale in formato per il web: otterrai una buona qualità con un peso assolutamente leggero. Utilizzo sempre il formto per il web.

Scegli le Giuste Dimensioni

La dimensione è un altro punto fondamentale che si traduce con la velocità di caricamento della pagina.

Per evitare tempi di attesa troppo lunghi, che andranno ad influire negativamente sull’esperienza di navigazione, dovrai seguire pochi piccoli accorgimenti:

  • evita quelle troppo grandi. Carica in modo che non superino le dimensioni necessarie. Per comodità puoi modificare e ridimensionarle prima di caricarla utilizzando appositi programmi, così non dovrai farlo modificando i codici HTML;
  • se necessario ritagliale. Se non disponi di programmi per il fotoritocco (come Photoshop) Esistono diversi tools resize gratuiti e online, ognuno con diverse caratteristiche, che potranno aiutarti nel ridimensionamento, nel contrasto, nelle luci. Alcuni permettono anche il ritaglio a mano o guidato da varie figure geometriche;
  • evita l’utilizzo di pixel non necessari che non farebbero altro che sovraccaricare. Se le carichi troppo grandi e occupano più spazio di quel che dovrebbero, si può verificare uno spreco di banda sia da parte del server che da parte dell’utente fruitore. Se parliamo di un blog visualizzato su desktop, in linea di massima,non dovrebbe essere più larga di 800px e non più alta di 400px;
  • ricorda sempre di inserire i parametri di altezza e larghezza all’interno del codice HTML (questo aiuta il browser nel caricamento)

Riduci il Peso del File

Come abbiamo già anticipato la velocità è un piccolo fattore rilevante.

Comprimile per rendere il sito più veloce, soprattutto da mobile, è necessario per la user experience.

Cerca quindi di trovare sempre un buon compromesso tra dimensione e qualità. Anche in questo caso il web ci offre degli strumenti gratuiti utili a snellirle come Squoosh o Befunky.

Una volta compresse tutte quelle eccessivamente pesanti, ricordati di verificare il lavoro svolto effettuando uno speed test o utilizzando tool e utility come Screaming Frog, strumento in grado di individuare tutte quelle di dimensione superiore ai 100 kb dandoti la possibilità di correre ai ripari.

Sfrutta i Plugin

Per la compressione ti segnalo un buon plugin per WordPress che si chiama EWWW Optimizer.

Tramite questo plugin puoi comprimere gratuitamente quelle del tuo sito web, rendendolo più leggero e veloce da caricare.

Genera la Sitemap XML

Anche le illustrazioni possono essere inserite in una sitemap XML specifica.

Puoi farlo creando una mappa specifica oppure implementandone una già esistente.

Le sitemap di immagini, però, offrono la possibilità di inserire URL di altri domini, opportunità che in una nomale sitemap non è contemplata.

Questa operazione, se eseguita con la giusta attenzione, può comunicare ulteriori informazioni relative alle illustrazioni e portare a grandi risultati.

Considera che se usi WordPress by Yoast la sitemap XML sarà già a posto automaticamente.

Qui ti scrivo un elenco dei principali tag della sitemap:

  • image: tutte le informazioni relative;
  • loc: l’URL;
  • caption: didascalia;
  • geo_location: ubicazione geografica;
  • title: il titolo;
  • license: laURL che rimanda alla licenza.

Rinomina il Nome dei File

Rinominarne il nomeè mediamente importante e il nome dovrebbe in maniera chiara e coerente il contenuto.

Un errore abbastanza comune è quello di non modificare il nome del file lasciando, ad esempio, il file name impostato dalla fotocamera.

In questo caso Google farà più fatica a comprenderne il contenuto e a ricollegarlo al significato generale della tua pagina.

Nel rinominare il nome il tuo obiettivo deve essere proprio quello di spiegare in maniera quanto più chiara possibile all’utente cosa stai inserendo nella tua pagina.

Il nome del file è l’elemento fondamentale che permetterà ai web surfers che si imbatteranno nella tua pagina di capire che cosa stai comunicando.

Assolutamente vietate le serie di lettere e numeri incomprensibili e senza senso! Bisogna utilizzare un titolo ben studiato.

Molti CMS, tra cui anche WordPress, non offrono la possibilità di modificare il nome dopo l’upload.

Quindi, prima di caricarle sul server e inserirle nella pagina web al quale stai lavorando, ti conviene rinominare il file con delle keyword quanto più possibile attinenti al testo.

Le keyword più importanti, che aggiungono maggior carattere e significato, vanno scritte nella parte più a sinistra del nome secondo il principio di prominenza.

Usa solo keyword mirate, elimina articoli e preposizioni e tutto ciò che riguarda la punteggiatura e i caratteri speciali.

Se all’interno di una pagina hai delle illustrazioni simili che vanno a toccare più aspetti della query utilizza i dettagli per segnalare la differenza.

Esattamente come per il testo,  capterà la presenza di illustrazioni così dettagliate come completezza di informazione.

Attento però a non sovraottimizzare il nome del file riempendolo forzatamente di parole chiave.

L’overoptimizing è una pratica non molto gradita e spesso punita grazie all’esistenza di algoritmi penalizzanti, come il famigerato Panda, che regola la qualità dei contenuti.

Imposta il Tag Alt su WordPress

Il tag alt, o alt text, è un testo che spicca come uno degli elementi fondamentali.

Questo perché aiuta in maniera importante a decodificare l’informazione e a contestualizzare il contenuto ricollegandolo all’elemento visivo.

A livello tecnico si tratta della stringa di testo che viene visualizzata quando non è possibile per il browser stampare a schermo, per esempio perché si sta utilizzando un browser text only o un browser per persone non vedenti, che di norma “leggono” le pagine web e utilizzano il tag alt per leggerle all’utente affetto da disabilità.

Il tag alt è il più importante degli elementi testuali, e contribuisce all’UX e all’accessibilità della pagina stessa.

È per questa ragione che il W3C lo considera un elemento indispensabile.

Quelle che non presentano un tag alt potrebbero essere quindi causa di problemi per l’accessibilità e per il traffico organico.

Attento però a non esagerare inserendo chiavi inutili perché potrebbe in tal caso penalizzarti e otterresti l’effetto esattamente contrario di una buona visibilità.

A livello tecnico non servono grandi competenze per aggiungere l’attributo alt delle foto.

Tutto ciò che dovrai fare, in pratica, è riportare la stessa stringa che hai già utilizzato nel nome del file, ma questa volta utilizzando articoli e preposizioni che nel nome del file non c’erano.

Nel caso del blog WordPress, ad esempio, potrai inserire tutti i dettagli testuali (didascalia, titolo e tag alt) nello stesso momento in cui avrai terminato di caricare il file, compilando l’apposita finestra del testo alternativo.

Oppure potrai farlo tranquillamente in seconda battuta utilizzando la funzione “modifica”.

Scegli il Titolo o Tag Title

Si tratta di quella piccola frase che viene visualizzata quando ci si ferma con il puntatore del mouse, generando il cosiddetto tooltip.

Spesso non si sfrutta pienamente questa risorsa perché si tende a replicare il testo contenuto nel tag title.

In realtà, sebbene non abbia la stessa valenza del title, è sicuramente uno spazio in più che possiamo sfruttare per descrivere il contenuto e quindi per espandere il significato del contenuto nel browser utente durante la navigazione.

La costruzione del tag title è il momento in cui ci si può sbizzarrire inserendo frasi di effetto a livello commerciale che la rendano più interessante e accattivante agli occhi del visitatore della pagina.

Oppure, perché no, potresti sfruttare il titolo anche per una call to action o per fornire delle indicazioni all’utente.

Come per il tag alt è possibile modificare questa voce in qualsiasi momento su WordPress.

Sfrutta Testo e Contesto

Puoi sfruttare a tuo vantaggio anche il testo che si trova intorno ad essa.

Il motore di ricerca può utilizzare il testo che la circonda per captare delle informazioni utili per la rilevanza.

Aggiungi una Didascalia

Anche se non si trova tra i fattori diretti, l’inserimento di una didascalia (caption) è un altro elemento interessante.

Essa aiuta a contestualizzare il file caricato e fornisce un supporto sia al search engine che al tuo visitatore

Non dimenticare le buone regole base della scrittura online: il testo della didascalia dovrà comunque sempre essere pensato per l’utente.

Usa i Tag Exif

Gli exchangable file format sono dei dati che caratterizzano le illustrazioni e che forniscono quindi ulteriori dettagli su di essa.

Pensa ad esempio, per citarne alcuni, alla data, all’ora, alle impostazioni della fotocamera, al copyright. Attraverso queste informazioni può restituire i risultati in base a determinati filtri.

Di conseguenza non possiamo affermare che i Tag Exif siano strettamente collegati ai risultati che ottieni, almeno per il momento.

Google, infatti, si riserva di utilizzare queste informazioni aggiuntive come fattore diretto in futuro.

Filippo Jatta

About Filippo Jatta

Filippo Jatta è consulente SEO dal 2008. Dottore magistrale in Organizzazione e Sistemi Informativi presso l'Università Luigi Bocconi di Milano.