La Black Hat SEO è una pratica che va contro le linee guida deigli MDR, utilizzata per ottenere un miglior posizionament.

In questa guida ti spiego in cosa consiste, quali sono i vantaggi che può portare e i rischi nel praticarla. Ti mostro anche le tecniche principali.

Queste tattiche non etiche portano a posizionare in genere di basso valore e spesso di spam.

Non vogliono mostrare che usano queste tecniche, e cercano di penalizzarli sia a livello algoritmico che manuale.

Le tecniche di Black Hat includono keyword stuffing, cloaking, e l’utilizzo di network di link privati.

La Differenza tra Tecniche Black e White

Comparire in prima pagina nei risultati della SERP è vitale per la crescita del business, ma c’è un modo giusto e sbagliato di fare l’ottimizzazione.

L’arte oscura delle tecniche nere sono il modo sbagliato perché cerca di giocare/eludere gli algoritmi, piuttosto che dare delle soluzioni per l’utente.

Invece di far guadagnare alle pagine il diritto migliorare il ranking grazie a qualità e autorevolezza, la Back Hat utilizza strategie vietate per raggiungere gli stessi risultati.

L’uso prolungato di queste tecniche rischia di danneggiare la tua presenza, piuttosto che migliorarla.

La Black Hat SEO Può Causare una Penalizzazione

Lo scopo è quello di fornire i migliori risultati quando qualcuno effettua una ricerca.

I motori di ricerca lavorano per fornire alle persone una grande esperienza di ricerca, dove i risultati ottenuti non includano spam. I siti web che fanno pratiche black possono essere penalizzati, cioè retrocessi nei risultati, o addirittura deindicizzati.

Lo fanno automaticamente attraverso algoritmi o azioni manuali che mirano a riconoscere e penalizzare coloro che si impegnano in pratiche di questo tipo.

Tra gli algoritmi più importanti nella lotta contro lo spam ricordiamo Panda e Penguin.

Mi presento: sono Filippo Jatta, sono consulente dal 2007.

Mi sono laureato e specializzato nel 2007 in Economia, Organizzazione e Sistemi Informativi presso l’Università Bocconi di Milano.

White Hat Vs Black Hat

Gli algoritmi sono diventati più sofisticati nel tempo, per questo motivo si dovrebbe evitare queste tecniche per progetti a lungo termine.

La White Hat è un insieme di tecniche e strategie che invece soddisfano le linee guida, e quindi portano a risultati meno immediati, ma più duraturi e stabili.

La White Hat consiste nell’offrire un web di qualità e una migliore esperienza utente.

Tecniche di Black Hat SEO

Ecco di seguito le principali tecniche nere. Si tratta di strategie che possono portare risultati molto rapidi, ma che spesso non portano risultati duraturi.

Sono quindi tecniche che consiglio solo per fare esperimenti e test, o per progetti che hanno un breve ciclo di vita.
Queste sono le principali tecniche di Black Hat.

Keyword Stuffing

Il keyword stuffing si riferisce alla pratica di riempire il contenuto con parole chiave irrilevanti nel tentativo di manipolare la SERP della pagina all’interno dei risultati di ricerca.

Esempi di keyword stuffing sono:

  • Elenchi di numeri di telefono senza un sostanziale valore aggiunto;
  • Blocchi di testo che elencano città e stati che una pagina web sta cercando di migliorare il ranking per ricerche relative a quelle città;
  • Ripetere le stesse frasi in maniera innaturale.

È possibile fare ricerche di parole chiave per scoprire cosa cercano le persone, ma l’uso eccessivo di queste nel contenuto non è una buona idea.

Piuttosto che riempire il tuo contenuto con irrilevanti, concentrati sulla creazione di contenuti utili che si concentrano su argomenti interi, piuttosto che su una parola chiave.

Thin Content: Occhio a Panda

Una pratica comune delle tecniche nere è quella di usare i contenuti di scarsa qualità che non hanno alcun valore per l’utente.

L’aggiornamento di Panda del 2011 ha contrastato questo problema. Molti con contenuti di scarsa qualità sono stati filtrati e messi ai margini delle SERP.

Cloaking

Il cloaking consiste nel mostrare un contenuto agli utenti e un altro contenuto ai motori di ricerca.

Siti web che praticano questa pratica usano una varietà di contenuti irrilevanti per l’utente ma rilevanti per i motori di ricerca.

I web di spam spesso usano questa tecnica per cercare di evitare che riesca a scoprire il contenuto considerato spam condiviso con gli utenti.

Sneaky Redirects

Un reindirizzamento comporta l’invio dell’utente ad un URL diverso da quello che ha digitato inizialmente.

Spesso vengono utilizzati i reindirizzamenti per diversificare i contenuti nei confronti dei destinatari.

Sulla stessa linea del cloaking, questa tecnica potrebbe includere il reindirizzamento del crawler a una pagina e tutti gli altri utenti a un’altra pagina.

Un altro esempio è il reindirizzamento di una pagina altamente autorevole con molti backlink verso un’altra pagina irrilevante, solo per migliorarne il ranking nei risultati di ricerca.

Un reindirizzamento 301 passa la maggior parte della link juice da una pagina all’altra. Questo significa che qualcuno potrebbe utilizzare i reindirizzamenti al solo scopo di manipolare i risultati di ricerca.

Abusare di Dati Strutturati e Rich Snippets

I dati strutturati consentono di modificare il modo in cui il contenuto viene visualizzato sulle pagine dei risultati dei motori di ricerca. Questo permetterà di far risaltare i tuoi contenuti rispetto ai concorrenti.

Le tecniche nere forniscono informazioni imprecise sotto forma di dati strutturati per ingannare MDR e gli utenti.

Testo Invisibile

Anche l’aggiunta di chiave invisibili ai tuoi contenuti è una pratica vietata.

Alcuni che usano le tecniche nere inseriscono del testo dello stesso colore dello sfondo della pagina.

Questo significa che la pagina può apparire nei risultati di ricerca per quelle parole chiave invisibili, anche se quel contenuto non è visibile sulla pagina ai visitatori.

Link Building Sovraottimizzata e di Bassa Qualità (Forum, Blog Comments, Directory): Occhio a Penguin

Fino al 2012 era facile posizionare con building di bassa qualità: bastavano anchor text ottimizzata in gran quantità.

Con Penguin, il motore di ricerca ha iniziato a valutare meglio la qualità e a colpire che facevano uso di artificiali atti a manipolare il ranking.

Inoltre vecchie tecniche di spam relative alla building, come blog comments, forum, directory e comunicati stampa di bassa qualità, hanno perso valore ed efficacia.

Private Blog Network

Una rete di blog privati (PBN) è un gruppo di web utilizzati esclusivamente per la creazione di link.

Ogni sito appartenente alla Private Blog Network viene linkato al sito del quale si vuole migliorare il ranking.

I motori di ricerca cercano di individuare le Private Blog Network e penalizzarle, anche manualmente.

Report: Come Segnalare a Google chi Usa la Black Hat

Se un tuo concorrente fa uso di attività vietate puoi segnalare il sito web tramite la pagina di Spam Report.

Black Hat: i Tool

La Black Hat fa uso di tool adatti a creare contenuti di bassa qualità, ad esempio contenuti spinnati, o che generano contenuti automatici con parole più o meno casuali.

Vi sono anche tool e software per creare backlink di bassa qualità.

Dato che non raccomando l’uso di tali tool, a meno che non si sia davvero esperti, non includo verso tali tool.

Alcuni tool usati sono in realtà degli strumenti utili per molte altre attività, come Scrapebox, mentre molti altri sono specificatamente designati per la generazione di spam.

Grey Hat

La Grey Hat racchiude le tattiche difficilmente classificabili come White o Black.

Sono tattiche non completamente contro le linee guida, ma non molto etiche e che potrebbero essere penalizzate in futuro.

Le tattiche di Grey Hat normalmente non sono elencati nelle linee guida webmaster come pratiche proibite, ma sono un po’ dubbie.

Molte pratiche di Grey Hat sono diventate pratiche comuni nel corso del tempo.

Filippo Jatta

About Filippo Jatta

Filippo Jatta è consulente SEO dal 2008. Dottore magistrale in Organizzazione e Sistemi Informativi presso l'Università Luigi Bocconi di Milano.